mercoledì 18 marzo 2015

Il X rapporto ISPRA sulla situazione ambientale in Italia


siti italiani registrati EMAS

Il X Rapporto ISPRA  fornisce un quadro di riferimento della situazione ambientale di 73 città rappresentative del territorio nazionale (tutti i capoluoghi di Provincia con più di 50.000 abitanti e tutti i capoluoghi di Regione).

Tra i numerosi temi trattati, come ad esempio il consumo di suolo, il verde urbano, i rifiuti, la qualità dell’aria, gli agenti fisici, la mobilità, le acque reflue e molto altro, vogliamo soffermarci su EMAS (Eco-Management and Audit Scheme), lo strumento volontario attivato nell’ambito del V Programma di azione ambientale, creato dalla Comunità europea per dare a organizzazioni pubbliche e private l’opportunità di valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire informazioni sulla propria gestione grazie alla Dichiarazione ambientale. Il suo scopo principale è quello di contribuire alla realizzazione di uno sviluppo economico sostenibile, promuovendo miglioramenti continui delle prestazioni ambientali, in particolare attraverso un’adeguata pianificazione.

Nell’ambito della Pubblica Amministrazione EMAS si è rivelato un efficace strumento di governo del territorio, in grado di portare al raggiungimento di obiettivi quali l’efficienza gestionale, il pieno rispetto della conformità normativa e la partecipazione degli Stakeholders ai processi decisionali.

Il capitolo “EMAS, sostenibilità locale” del X Rapporto descrive due esperienze rappresentative, una del Comune di Udine e l’altra della Provincia di Siena, prima area vasta carbon free d’Europa.

In particolare, il percorso fatto dal Comune di Udine ha portato via via a un’interazione del Sistema di Gestione Ambientale con le più varie attività, come quelle di monitoraggio, con la scelta di un set certo di indicatori ambientali, di cui si possiedono dati aggiornati annualmente e serie storiche, da poter utilizzare per la redazione di Relazioni sullo stato dell’ambiente, Bilanci ambientali, rapporti per VAS e varianti urbanistiche.
La raccolta legislativa aggiornata permette di individuare le competenze di ogni ufficio e il sistema di gestione delle informazioni e il monitoraggio sullo stato delle pratiche sono supportati ormai da qualche anno da un archivio on line per la gestione degli immobili, per ora in materia di prevenzione incendi e impianti termici, per quanto il progetto sia quello di arrivare alla creazione di un data base unico per tutti i settori tecnici (lavori pubblici, edilizia privata, pianificazione territoriale ecc.). Un ruolo importante è giocato anche da due strutture comunali: quella della comunicazione, che attraverso uno strumento di gestione on line delle segnalazioni ambientali consente un dialogo diretto con i cittadini, e quella della formazione ambientale del personale, gestito in maniera coordinata su proposta di EMAS.

Grazie alla pubblicazione della Dichiarazione ambientale, inoltre, il Comune di Udine, così come dichiarato dagli autori del documento presentato dal X Rapporto, “ha fatto propria la filosofia dell’open data e avviato un percorso basato sull’accesso senza restrizioni ai dati pubblici, organizzati razionalmente, in formati elettronici standard e aperti.”


Ovviamente, per quanto gestite, esistono anche alcune criticità, che riguardano in particolare la difficoltà nel reperimento di informazioni ambientali all’esterno della struttura comunale, la verifica della conformità legislativa, soprattutto antincendio, e la difficoltà nell’applicazione della trasversalità diEMAS, che necessita di personale con conoscenza globale della struttura comunale e un’adeguata preparazione, il cui raggiungimento richiede tempi lunghi.

L’esperienza della Provincia di Siena, la prima in Italia certificata ISO 14001 (2003) per tutti i settori e tra le prime tre a essere registrata EMAS (2006),  mette a fuoco le caratteristiche della prima area vasta Carbon free d’Europa.

Nell’ottica della responsabilità di agire localmente per sconfiggere anche i problemi legati al pianeta, dopo aver verificato, a partire dal 2006, la buona situazione sui dati delle emissioni climalteranti, la Provincia ha effettuato un’analisi di fattibilità per il conseguimento dell’ambizioso obiettivo di ottenere un territorio carbon free. Il progetto, supportato da un sistema di calcolo annuale delle emissioni e dalla sua certificazione ISO 14064, con una programmazione che prevedeva l’azzeramento del saldo delle emissioni, è stato inserito nella Dichiarazione ambientale e ha consentito alla Provincia di Siena di conseguire il prestigioso riconoscimento europeo “EMAS AWARD”.

Il traguardo è stato raggiunto nel 2011. Il bilancio delle emissioni di gas serra viene elaborato annualmente secondo la metodologia internazionale IPCC, redatto dall’Università degli Studi di Siena e certificato ISO 14064.

Questo risultato lo si deve anche ai molti progetti intrapresi dalla Provincia di Siena: oltre al mantenimento e allo sviluppo della geotermia si è puntato anche al riutilizzo di energia da rifiuti urbanidopo raccolta differenziata spinta e di biogas da discarica.
La diminuzione delle emissioni di CO2 si deve anche alle attività di controllo di efficienza su tutti gli impianti termici del territorio, effettuata in collaborazione con l’Agenzia Provinciale per l’Energia, l’Ambiente e lo Sviluppo sostenibile e con molti manutentori con i quali è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa per dare un servizio efficiente ai cittadini.
Sono anche stati stanziati incentivi per l’implementazione di energia da fonti rinnovabili (installazione di impianti solari termici e fotovoltaici): grazie alla realizzazione di questo progetto nel 2013 la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile ha superato di ben 128.829 MWh il totale dei consumi di energia elettrica dell’intero territorio.

Ancora, la provincia di Siena ha a cuore la salvaguardia del patrimonio boscato per il riassorbimento della CO2: in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, i Vigili del Fuoco e le associazioni di volontariato coordina infatti annualmente l’attività di antincendio boschivo.

Attraverso il Piano energetico provinciale vengono divulgate le linee guida per la promozione degli usi razionali ed efficienti dell’energia, con la conseguente diminuzione di emissioni di CO2; la realizzazione delle previsioni di tale Piano è resa possibile dalla sottoscrizione di un protocollo d’intesa con tutti i Sindaci della provincia, che si impegneranno inoltre nell’adesione al Patto dei Sindaci per l’elaborazione di un proprio Piano d’azione per l’energia sostenibile.

La Provincia di Siena ha anche sottoscritto un Protocollo d’intesa per la promozione e realizzazione di progetti di sperimentazione di sistemi di mobilità sostenibile o di gestione energetica fondati sull’utilizzo di di idrogeno prodotto con energia elettrica da fonti rinnovabili (abbiamo visto poco sopra l’importante saldo positivo di energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile).

Nel 2012, grazie a tanto impegno in campo di sostenibilità ambientale, ha ottenuto anche il premio speciale per le Buone pratiche ambientali, un riconoscimento internazionale patrocinato dall’UNEP, e nel 2013 il Climaenergy Award (Bolzano), per i risultati raggiunti con il progetto Siena carbon free.
In un simile contesto, perché tutte queste iniziative proseguano con successo, è fondamentale un’azione di informazione nei confronti di cittadini, stakeholders e Amministrazioni. A questo fine, oltre alla pubblicazione periodica del Bilancio dei gas serra, della Relazione sullo stato dell’ambiente, del Rapporto sui rifiuti, della Dichiarazione ambientale, la Provincia ha avviato un articolato Piano di comunicazione con l’obiettivo di coinvolgere tutta la cittadinanza nelle “buone azioni carbon free”.

 

Dopo la descrizione di queste due interessanti esperienze il capitolo dedicato a EMAS prosegue con un resoconto sui modelli urbani sostenibili a livello europeo, ricordando il premio “Capitale verde” assegnato dalla Commissione Europea per l’Ambiente a Copenaghen, “città ufficiale della bici”, che con i suoi 2 milioni di abitanti conta 40.000 ciclisti che pedalano ogni giorno su oltre 160 Km di piste ciclabili, ma non solo: i corsi d’acqua sono puliti, la rete alberghiera è orientata al green, la cucina a Km0, la pianificazione e gestione urbana imperniata su eco-innovazione e mobilità sostenibile, capacità di comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini sui temi ambientali… un autentico modello per lo sviluppo sostenibile.

E ancora, le altre parti del capitolo sono dedicate alla pianificazione locale, con la descrizione degli strumenti urbanistici di nuova generazione adottati nelle 73 città oggetto di studio del X Rapporto; all’esperienza di Agenda 21 come strumento di conoscenza, progettazione e promozione del territorio nel Comune di Udine; alla rete dei Comuni SIN, Siti di Interesse Nazionale, la cui nascita è stata approvata e sottoscritta nel 2013 con la “Carta di Mantova”; alla Banca dati “GELSO” (GEstione Locale per la Sostenibilità), un progetto di ISPRA che si propone di favorire la diffusione delle buone pratiche di sostenibilità attuate a livello locale in Italia; alla smart city Bolzano, città CO2 neutrale, con una concentrazione di gas serra in atmosfera, cioè, più o meno costante nel tempo (se fosse così ovunque avremmo un riassorbimento totale delle emissioni prodotte dalle attività umane e naturali da parte del nostro pianeta); al tema degli sprechi e delle perdite alimentari, affrontato in Italia dal Piano Nazionale di Prevenzione degli Sprechi Alimentari (PINPAS).

In chiusura, un’appendice contenente tabelle, un glossario dei termini usati per gli strumenti di pianificazione urbanistica, un quadro di sintesi delle attività per il miglioramento della sostenibilità urbana delle 13 città inserite per la prima volta nel X Rapporto (Banca dati GELSO) e una nutrita bibliografia.


(Fonte: http://www.arpat.toscana.it)

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