domenica 8 marzo 2015

Allergie e raffreddori da fieno: precauzioni e cure consigliate dal "Bambin Gesù", celebre nosocomio romano



"Un milione e mezzo di bambini e ragazzi con allergie nasali e pollinosi, almeno 1.000.000 i giovani sotto i 18 anni affetti da asma. In Italia il fenomeno allergie, tra marzo e aprile - quando cipressi, mimose, ulivi, parietarie e graminacee rilasciano i loro pollini in grande quantità - subisce un’impennata e diventa un problema per milioni di persone, adulti e bambini. All’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, centro specializzato per la diagnosi e cura di tutte le patologie allergiche, ogni anno vengono trattati circa 8.000 bambini e ragazzi, il 50% dei quali proprio per la pollinosi. Difendersi da questo male di stagione si può...".

Così, in una nota, il Bambino Gesù.

"Le allergie - sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù – si combattono efficacemente con la iposensibilizzazione specifica, disponibile sia nella tradizionale somministrazione sottocutanea che per via sublinguale. Per evitare il riaffacciarsi dei sintomi è necessario prevenire con farmaci che impediscano al polline respirato infiammare le mucose. Le cure dovranno poi essere continuate per tutta la stagione di esposizione. Sapendo a cosa si è allergici è inoltre possibile pianificare i tempi della terapia e programmare le vacanze in periodi di alta pollinazione evitando, così, il contatto con gli allergeni presenti nelle città o nelle campagne”.

"I pollini -prosegue il nosocomio - sono minuscoli granellini che permettono alla pianta di riprodursi e vengono trasportati dal vento, dagli insetti e dall’acqua nel periodo dell'impollinazione. Da marzo a luglio la loro concentrazione cresce soprattutto nelle giornate calde, assolate e ventose (sono leggerissimi e facilmente trasportabili nell'aria). Più elevata di sera rispetto al primo mattino, la concentrazione dei pollini si riduce con la pioggia. Inoltre, maggiore è la prossimità alle piante e alle erbe che li producono, maggiore è la quantità di pollini che può causare un aumento dei disturbi alle persone allergiche.

 Le famiglie possono adottare alcuni semplici ma utili accorgimenti:

- Evitare in primavera i prati, i campi coltivati e i terreni incolti.

- Evitare, se possibile, nel periodo critico di andare o vivere in campagna. Evitare le gite nelle ore mattutine, soprattutto nei giorni di sole con vento e tempo secco.

- Scegliere le ferie preferibilmente nel periodo in cui sono più forti i disturbi, per recarsi al mare o in alta montagna. Ricordare che nelle medie altitudini (600-1000 metri) le stesse piante liberano i pollini circa un mese più tardi rispetto alla pianura.

- Evitare per le vacanze le zone di aperta campagna. Preferire per le passeggiate il sotto bosco dove, più difficilmente giunge il polline.

- In auto, se possibile, tenere i finestrini chiusi e accendere, dopo aver verificato la pulizia dei filtri, i sistemi di condizionamento.

- Nel periodo critico praticare sport preferibilmente in luoghi chiusi, palestre e piscine coperte.

- Non tagliare l'erba del prato nel periodo di malessere e non sostare nelle vicinanze quando altri tagliano, o hanno tagliato l'erba.

- Nel periodo critico evitare la bicicletta o il motorino. Possono essere utili mascherine a copertura di bocca e naso. Indossare occhiali da sole. Cappelli con visiera.

- Durante la stagione pollinica, cambiarsi i vestiti rientrando in casa, fare lavaggi endonasali, doccia e sciacquare il viso e i capelli.

- Evitare il contatto, con il fumo di tabacco e in quel periodo, anche con polveri o peli di animali domestici".




 Stralcio di un articolo pubblicato su Affari Italiani

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