lunedì 24 maggio 2021

Immagini (o immaginazioni) bioregionali...?



Immaginare: in me mago agere. Ora lascio agire il mago che c’è in me vivendo in armonia e consapevolezza: una guida per orientarmi nella vita quotidiana, un legame con l’universo, che mi ha dato degli occhiali magici che mi permettono di vedere il mondo in modo semplice e nuovo, pratico e profondo, la strada per scoprire chi sono e cosa voglio diventare o che sono diventato, la chiave della Libertà. 

Negli ultimi tempi sono uscito a comperare le sigarette e ho fatto dodici volte il giro del meridione in cerca di tradizione in formazione…

Quello che mi mette più angoscia in questa mia ricerca è la consapevolezza che millenni e millenni di patriarcato e maschilismo ci hanno lasciato la pesante eredita di guerre religiose, violenze e soprusi di ogni genere nei confronti di una umanità fragile e oppressa; un ambiente inquinato e terribilmente compromesso, città intere e l'architettura planetaria condizionata e costruita sul quadrato senso maschile del tempo, le nostre case piene di linee rette spigoli angoli invece della circolarità spaziale femminile infatti mi sento perfettamente a mio agio quando mi ritrovo a vivere nelle yurte, tende mongole circolari dove l energia fluisce e scorre senza distinzione. 

Quando esco di casa e salgo in auto mi sento in parte rinfrancato dalla circolarità del moto sulle ruote che scorrono sull'ergonomico asfalto, finalmente un po di circolarità anche se poi subito rinchiusa sui lunghi nastri d’asfalto chiusi e recintati delle autostrade inframezzati dalle semicircolari gallerie e dopo il consumo per attrito di gomme meccanica asfalto e gas di scarico finalmente arrivo in luoghi dove finalmente posso rilassarmi e respirare il profumo della natura dell'essere che mi circonda sottoforma di ulivi millenari, il frinire ossessivo delle cicale, il canto notturno dei grilli, il grufolare dei cinghiali, il colore della terra scura dal rossiccio al marrone profumata che si scioglie come cioccolata. 

Il sole che gioca a nascondersi nel cielo azzurro tra le nuvole e le fronde degli ulivi la luce tra gli alberi le foglie in attesa del tramonto sul fondale del mare inondato di rosso e arancio, le quinte delle montagne la in fondo magiche e arcane ed io la in attesa dell'ultimo raggio di sole che scompare dietro la linea dell'orizzonte per segnarne il punto nella mia mente, tra i ricordi e i grafici di quel momento in cui l'ultima cicala smette di frinire e il primo grillo inizia a cantare la terra finalmente respira, se ne sente il soffio, una nuvola di vapore leggera e densa. 

La luna spunta dal monte inseguita dagli astri notturni allineati e dalle stelle che fanno capolino tra lo scoppiettare del fuoco, le pizze che escono dal forno acceso tra i fumi le fiamme le scintille la cenere, le lucette dei cellulari e i nostri canti di gioia e ringraziamento. 

Grazie cielo, grazie sole, grazie luna. A presto

Ferdinando Renzetti



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