lunedì 31 gennaio 2022

Romanticismo e storie bioregionali di Ferdinando Renzetti

 


I miei sogni sono rimasti tutti dietro quei casotti sul mare in autunno, dove stavo a baciarmi pomeriggi interi con la ragazza di allora, risucchiati poi, stralunati, dalla città, inebriati di baci su quegli autobus illuminati, che ci riconducevano nella nostra dimensione...


A quei tempi, avevo circa quindici o sedici anni, giocavo calcio e mi sarebbe piaciuto fare il calciatore, forse giocare a calcio è la cosa che ho saputo fare meglio nella mia vita. Il forte magnetismo tra piede e palla, che ancora mi sorprende, quando a volte gioco con gli amici al mare, una dote naturale…

La musica è stata ed è ancora la passione più grande, ieri sera ascoltavo dei brani di coltrane, prima di dormire, meravigliosi, ero quasi in estasi, soprattutto per le note del pianoforte di Mc Coy Tyner. incredibile la musica che ho ascoltato cantato e suonato in questi venti anni sul Pollino sull’Aspromonte in Salento sul Gargano le Mainarde la Maiella, ho anche ballato… 

Canto quasi tutti i giorni, per piacere e per esercitare la voce e spesso ballo pure da solo... ultimamente sto studiando il rapporto tra antiche tarantelle lucane, che ci sono arrivate grazie allo psicomago Antonio Infantino e la pentatonia o armonia pitagorica... dopo la musica amo la natura gli alberi i giardini e soprattutto il mare poi amo molto il cinema e infine il cibo, ci sarebbero pure le donne, anche se le metto in ultimo perché mi hanno dato più dolori che gioie...

Ferdinando Renzetti 




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