Il Forum Salviamo il Paesaggio sta avviando una nuova campagna nazionale per suggerire a tutte le amministrazioni comunali italiane la possibilità di utilizzare uno strumento normativo in grado di fronteggiare il preoccupante fenomeno degli immobili abbandonati.
Parliamo dell’ingente stock immobiliare ‘fantasma’ di proprietà privata che conta oltre 10 milioni di abitazioni e moltissimi capannoni produttivi o commerciali - quasi un terzo degli edifici esistenti in Italia in condizioni di inutilizzo o degrado - a fronte di Piani urbanistici che continuano a prevedere nuove edificazioni. Dunque, nuovo consumo di suolo che invece andrebbe azzerato senza penalizzare i bisogni della popolazione.
Una strada applicabile ovunque è un Regolamento comunale basato su una corretta applicazione dell'articolo 42 della Costituzione Italiana che recita “La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”. Se un immobile abbandonato non svolge più alcuna funzione sociale, tornando nella proprietà comune o collettiva mediante l’acquisizione al patrimonio comunale potrà invece recuperarla. Si tratta di una scelta politica che non deve essere confusa come un atto di esproprio.
Con la consulenza di Paolo Maddalena - Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e la collaborazione del Sindaco di Terre Roveresche (PU) – comune marchigiano che ha adottato il regolamento già dal 2017 – abbiamo provveduto a sintetizzare i passi che ognuna delle nostre amministrazioni comunali potrebbe effettuare in un vademecum che verrà inviato a tutti i Comuni italiani.
Questa campagna di Salviamo il Paesaggio ha lo scopo di diffondere tra gli amministratori pubblici un’informazione che riteniamo importante e un possibile esempio da imitare.
Per ogni approfondimento potete contattare direttamente il nostro Alessandro Mortarino - alessandro.mortarino@libero.
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