venerdì 13 gennaio 2012

Produzione energetica da fonti pulite e rinnovabili..? Va bene… ma non con metodi che incentivano il meccanismo consumista ed industriale



Ancora una volta debbo ritornare sul tema della produzione energetica pulita….

Mi spiace doverlo fare perché stavolta debbo partire lancia in resta contro “le finte produzioni energetiche pulite”. In questo momento d’attesa sclerotica del picco del petrolio il sistema industriale e tecnologico spinge contemporaneamente verso processi “alternativi” che soddisfano invece l’esigenza della continua “crescita”…

Infatti anche con l'aiuto del governo monti l’industria pesante e la finanza continuino ad occupare ogni ambito di produzione energetica, anche quello delle rinnovabili. Vedasi il fiorire di mega torri eoliche nelle nostre campagne o la copertura di migliaia di ettari coltivabili con neri pannelli solari.

Bisogna smetterla -afferma il prof. Benito Castorina-  di identificare le rinnovabili col fotovoltaico che sta invadendo le campagne con milioni di mc. di cemento armato, acciaio, silicio, per la produzione dei quali bisogna bruciare quantità enormi di petrolio, scavare gli inerti dalle montagne, inquinare l’aria e surriscaldarla per un beneficio illusorio se consideriamo che su un metro quadro di superficie il sole scarica più di un kw di energia che viene totalmente utilizzata dalle piante, cosa che i pannelli solari si sognano…”

Poi va considerato il costo dello smaltimento successivo di questi impianti solari a terra… domani sarà un problema demolire e buttare in discarica questi pannelli per ripristinare i campi di grano e le vigne e gli aranceti che oggi sono fatti abbandonare perché non rendono al contadino quanto un impianto  fotovoltaico (grazie agli sproporzionati incentivi).

L’Italia paga milioni di euro per l’inquinamento da gas serra ed è importante riuscire a spostare l’attenzione sulle fonti rinnovabili veramente pulite ed accessibili, come potrebbe essere la produzione energetica da biomassa..  Ma non quella con combustibili liquidi, come l’olio di colza o l’olio di palma, che richiedono una lavorazione industriale e una  produzione agricola intensiva e inquinante.  La biomassa è preferibile da colture dedicate che abbiano anche usi collaterali e non il solo scopo di produrre combustibile.

Una biomassa che produca energia, etanolo biodiesel, biogas, syngas, carta, polimeri, mobili, medicine e chi più ne ha più ne metta, compreso l’eliminazione dei rifiuti, riciclaggio e tutte le cose che hanno senso per una fase transitoria nell’era del dopo petrolio.

E’ perciò assolutamente necessario che la produzione energetica non sia una scusa per continuare ad utilizzare metodi che vanno a nocumento dell’ambiente e della salute. Decrescere, decrescere e prendere coscienza della comune appartenenza all’evento vita… 

Paolo D’Arpini

Referente P.R. Rete Bioregionale Italiana
Presidente Circolo vegetariano VV.TT.
Via Mazzini, 27 – Treia (Macerata)
Tel. 0733/216293 


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Commento di Guido Dalla Casa: “L’energia ‘pulita’ non esiste, se prima non ci rendiamo veramente conto che la crescita economica è una terribile patologia della Terra.
Per quanto riguarda i dettagli, lasciando perdere lìolio di colza e tutte le altre amenità che si basano comunque sulla combustione.  L’eolico: consuma territorio, uccide esseri altamente senzienti, come gli uccelli, poi quelle pale non sono gradevoli. Bisogna limitarsi a qualche elica per estrarre acqua dal pozzo, o per i mulini a vento: i consumi devono restare sul posto.
Il fotovoltaico: i campi di pannelli consumano territorio, poi bisogna trasportare l’energia con una rete, strade e trasporti. Per avere le quantità richieste dalla crescita continua bisognerebbe ricoprire ben presto superfici immense, impensabili. Va bene, ma solo sui tetti.  Le centrali idroelettriche “grandi” sono anch’esse causa di problemi gravi: tolgono l’acqua per lunghi tratti, allagano bacini, consumano territorio. Restano i pannelli solari termici, e – per l’energia elettrica – qualche centralina mini-idro di potenza massima dell’ordine di 500-1000 kW con restituzione immediata dell’acqua e consumi sul posto…  guido1936@interfree.it


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Post scriptum

Ah, da non dimenticare, l'energia prodotta con il fotovoltaico a terra, come pure quella prodotta da impianti eolici, è minima e non è nemmeno canalizzata... dove lo è c'è la dispersione a farla da padrona.. Le terre fertili esposte a sud non sono coltivate per metterci i pannelli, i pannelli causano lo slavamento dei terreni e smottamenti, impediscono la crescita di erbe che trattengono il suolo, lo smaltimento dei panelli, una volta esaurita la capacità di raccogliemnto energetico, non va a carico di chi li costruisce bensì a nostro carico... La stessa cosa avvenne con l'amianto... e tra l'altro visto che molti pannelli solari contengono tellururo di cadmio e andando soggetti a spolveramento questo si disperderà nell'ambiente circostante e sarà un effetto amianto. Un vero disastro ambientale e di salute per l'uomo... Ma perchè  continuare a spiegare...  il fotovoltaico a terra e l'eolico pesante.... sono una truffa ed un inganno.  

In verità i pannelli solari potrebbero avere un uso solo nelle nuove costruzioni (sui tetti) o andando a sostituire le tettoie di amianto delle industrie (che sono ancora numerosissime, vedi ad esempio i capannoni della Barilla), per quanto riguarda l'eolico, va bene solo nel mini-eolico per la produzione energetica in case isolate.

Consumiamo troppa energia... stupidamente e senza ragione .... fino all'inizio anni '60 del secolo scorso l'approvvigionamento veniva dalle centrali idroelettriche e basta.. adesso i consumi sono centuplicati.. ma a quale scopo? Solo per luminarie pubblicitarie inutili, sprechi energetici, fare giorno quando è notte, frigoriferi, freezer, condizionatori, etc. etc. Dove basterebbe una lampadina, in casa, ce sono cinqanta e magari tutte accesse.. mentre uno se ne sta solo in una stanza... Ma che ve lo dico a fare...? Mi sa che certe cose le sapete già... Forse! O no?

Paolo D'Arpini

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