sabato 28 gennaio 2012

Trasfigurazione dell'Uomo / Dio - Quando l’arte si fa messaggio dell’anima...

Carlo Monopoli è un artista di grande livello, che  ebbi il piacere di conoscere personalmente, apprezzandone  le  opere, in quanto partecipò a diverse mostre organizzate quando ancora vivevo a Calcata. Egli tra l'altro partecipò anche alla prima edizione della Biennale d'Arte Creativa di Viterbo, lasciando in quella città, in omaggio, un suo bellissimo dipinto. In questi giorni, cercando di rimettere ordine nel mio archivio fotografico ho recuperato una immagine "La trasfigurazione di Cristo" che Carlo mi inviò tre anni fa. Non l'avevo mai pubblicata, poichè a quel tempo, non avevo ancora un blog  in cui poter inserire le immagini...  Ne approfitto quindi oggi, grazie all'opera  meritoria di Sandro Capponi creatore di questo sito su Treia, per mostrarvi l'affresco/mosaico che fu selezionato per il premio internazionale Volturno Morani.


Trasfigurazione di Cristo -  di Carlo Monopoli


Carlo Monopoli vive a Desenzano del Garda un luogo per me significativo anche dal punto di vista della memoria personale, infatti per lunghi anni,  abitando a Verona, frequentai spesso la riva bresciana del più grande lago d’Italia. Ricordo una notte d’estate in cui, ancora giovinetto, improvvisamente salii su un treno in partenza dalla stazione di Porta Nuova e senza sapere dove il convoglio fosse diretto, in una sorte di fuga fanciullesca   con l’amica Yolene, mi ritrovai, -anzi ci ritrovammo- a Desenzano. 

Rammento le barche ed i battelli alla fonda nel porto, le luci delle pasticcerie e dei panifici in procinto di cuocere pane e dolci, una leggera striscia di viola  all’orizzonte del lago che annunciava l’imminente aurora. Così in quella visione romantica ebbi la sensazione di vivere in una sorta di paradiso. Forse anche perchè era la prima volta che assistevo al sorgere del sole....

Attrazione, emozioni, melodie dell’animo e suoni della natura, risciacquio delle acque tiepide, colori, profumi,  occhi in cui affondare i miei… Avvertivo dentro di me  una trasformazione,  trasfigurazione,   del mondo  materiale in metafisico…

Il ricordo  era ancora impresso nella mia mente e  quando ricevetti la foto della “Trasfigurazione di Cristo” immediatamente mi sono tornate in mente tutte le emozioni vissute in quella incredibile notte, in quel viaggio di andata e  ritorno  dal nulla nel nulla.

…  osservando l'opera di Carlo,  ho sentito che “l’uomo  si fa Dio…”  come pure  “Dio  si fa uomo…” .  Che differenza c’è in fondo? Non è forse Dio presente in tutte le sue creature? E non sono tutte le forme un’espressione della sua gloria  e della sua Coscienza?

Non vogliate perciò considerare blasfemo il mio paragone e nemmeno l’accostamento col mio viaggio metapsichico compiuto tantissimi anni fa a Desenzano del Garda… 

Ed in termini di spiritualità laica ecco  una citazione di un brano di Giovanni Paolo II nella sua lettera agli artisti del 1999: “Sulla soglia ormai del terzo millennio, auguro a tutti voi, artisti carissimi, di essere raggiunti da queste ispirazioni creative con intensità particolare. La bellezza che trasmetterete alle generazioni di domani sia tale da destare in esse lo stupore! Di fronte alla sacralità della vita e dell’essere umano, di fronte alle meraviglie dell’universo, l’unico atteggiamento adeguato è quello dello stupore”.

Paolo D’Arpini

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Motivazioni dell’artista:  La Trasfigurazione di Cristo 
Raccontare un evento così evocativo e carico di profonde suggestioni, attraverso il  mio vissuto Cristiano, mi pone dinanzi  all’occasione di restituire, utilizzando  i colori, il dono e le opportunità inimmaginabili della mia attività artistica, che in cuor mio ho sempre considerato regalatomi dall’Alto.
Il tema della trasfigurazione di Gesù  l’ho inteso come lo svelamento del Suo essere più profondo. 

Lo splendore del volto di Gesù e delle sue vesti è l’irradiazione della sua trascendenza, conferma e realizzazione delle Scritture, rappresentate da Mosè  ed Elia come presenze.
Umano e Divino
.. connubio perfetto nella figura di Gesù, uomo fra gli uomini, che rivela la propria Divinità.

Pietro, Giacomo e Giovanni, ai piedi di Gesù “splendore di luce”, sono ricettori di questa grande visione e,  in quanto tali, collocati in un contesto iconografico classico, attraverso la contemporaneità di un  filtro/mosaico che li rende tasselli … frammenti di un disegno divino più grande.

Questi tasselli del mosaico si infittiscono intorno alla figura di  Gesù, si smaterializzano in Lui,  fino a quasi  scomparire, evanescenze  nella luce della visione della Gloria di Cristo che accoglie, protegge, abbraccia e rassicura … come a dire : ” non temete”

Un momento di timore, ma anche di grande gioia  nel quale ciascuno di noi si riconosce parte di questo progetto: ciascuno di noi si trasfigura al cospetto del mondo, riprende il proprio cammino nella quotidianità  e diventa testimone della forza dell’amore di Dio ….Tasselli di un infinito mosaico. 

(Carlo Monopoli)

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