martedì 10 aprile 2012

Eugenio Benettazzo: "Per capire come si sta in Italia bisogna andare all'estero"

Le ninfe sorprese al bagno.. Eh mò?


"Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo" (Lao Tzu)


Ma quali scope per far pulizia, preparate piuttosto i fucili perchè il clima che si sta percependo ci sta portando diretti ad un futuro Piazzale Loreto.

Ancora non lo capite, noi italiani della democrazia non ce ne facciamo proprio nulla, i recenti retroscena che hanno caratterizzato le cronache leghiste rappresentano l'ennesima dimostrazione di come non esista sulla sfera politica italiana il cosidetto “unto del signore”.

Ma quale seconda Repubblica ! Ma quale cambiamento ! Cosa pensate adesso che cambiando per la terza volta tutta la classe politica italiana e pagandoli a 1000 euro al mese improvvisamente e magicamente l'Italia cambi? Magari in meglio? Vedrete ripetere a distanza di dieci anni dal primo insediamento le stesse gesta di chi li ha preceduti.

Oggi i media nazionali, la rete e persino la base della lega stessa paragonano Umberto Bossi addirittura a Bettino Craxi. Ma come proprio un partito che quasi vent'anni fa si è presentato come l'alternativa al marcio italiano, al favoritismo, all'assistenzialismo, facendo della meritocrazia il suo cavallo di battaglia, si sporca invece di queste stesse manifestazioni di politica aberrante ?

Tanti ancora vedo che non lo capiscono, o fanno finta di non capire, perchè il tutto li ferisce interiormente e magari anche patrioticamente, ma agli italiani serve un unico e solo leader con elevatissimo consenso popolare (non elettorale), chiamatelo come meglio credete, leader, vate, duce, doge, re, imperatore, principe, condottiero: l'importante che sia uno solo.
Come scrisse Tolkien: "..uno solo per comandarli tutti". Di questo oggi bisogna essere tristemente consapevoli, decenni di fantomatica democrazia alternata di continuo tra governi di coalizione e governi di umiliazione, non hanno fatto altro che produrre un paese di fatto ingovernabile, ingestibile e insanabile. Chi in età giovanile ha un minimo di buon senso e cognizione di capacità che qui non potranno mai emergere prende e se ne va oltre confine. Facendo benessimo.
Le menti migliori pertanto scappano o vengono assoldate dalle corporations straniere, mentre in questo modo rimangono a presidiare il paese un branco di cialtroni, incompetenti e mediocri. Qualcuno si salva per carità, non vogliamo mettere tutti gli italiani con il culo nella griglia, ma rimangono pur sempre una esigua minoranza, statisticamente non rilevante.
Vivendo all'estero ci si rende conto che cosa significa essere italiani e come si viene dipinti dai colleghi europei: effettivamente come dare loro torto, chi è causa del suo male pianga se stesso, recita il noto detto.
Ed il nostro male non si insinua nella politica, che di fatto rappresento lo specchio della popolazione, ma nel nostro recente percorso di nascita storica. Questa cosiddetta nazione che in realtà è un coacervo di 20 popolazioni che non hanno niente in comune tra di loro tranne la religione ed in alcuni casi la lingua, sono state tratte con l'inganno ad unirsi con l'intento di far risorgere le aspirazioni di nazionalità che hanno portato alla nascita dello stato regionale italiano.
Con l'unificazione iniziano le problematiche, le dicotomie, le diversità, le deficienze ormai insormontabili, non solo sul piano infrastrutturale, ma anche ideologico. Proprio ai leghisti scrivo di andarsi a studiare come è veramente iniziata l'industrializzazione delle ricche regioni del Nord (ma all'inizio povere ed indebitate), grazie al saccheggio e colonizzazione di quelle del Sud allora governate e protette con lungimiranza dal regime borbonico. 
Con l'Unità d'Italia si sono poste le basi per un periodo di incubazione del marcio che oggi ci contraddistingue tutti: il mancato riconoscimento dello Stato e di tutto quello che esso rappresenta.

Questo ha portato dal Nord al Sud a vedere sino ai giorni nostri il nuovo Stato italiano come un nemico da sconfiggere e cercare di turlupinare perchè ha disatteso le promesse iniziali: il Nord si è trovato a mantenere a vita il Sud per il suo contributo iniziale, il Sud è stato trasformato in un paese endemicamente povero proprio perchè è stato raggirato al pari di un furfante con l'inganno ad aiutare il Nord in un processo di industrializzazione elargendo oltre la metà delle proprie (allora) ingenti risorse erariali.
Lo Stato e la politica pertanto rappresentano solo una “terra di mezzo” da occupare e contingentare con la quale fare affari per conto proprio, creare favoritisimi e rapporti clientelari, gestire le risorse del territorio in partnership con la criminalità e impedire ai giovani emergenti con merito di ribellarsi.
Per questo motivo aspiro al giorno in cui un altro clone di Lorenzo il Magnifico riuscirà ad emerge con una impronta politica trasversale, priva di colore o bandiera politica, portavoce di un processo di risanamento popolare e cultura del cambiamento, qualora servisse, anche imposta con la forza. Come italiani abbiamo continuamente dimostrato solo di non essere in grado di gestire i nostri interessi se messi nelle condizioni di concertare democraticamente (almeno sulla carta) su ogni questione vitale, proprio perchè intasati e contraddistinti da mille interessi conflittuali  interni che non esisterebbero in un paese con una guida maggiormente autoritaria.

Eugenio Benettazzo
http://www.eugeniobenetazzo.com/

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Mio commento: ".. non sono molto d'accordo sulla soluzione ma sull'analisi sì.." (Paolo D'Arpini)  


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Commento ricevuto da Danilo D'Antonio: "Benetazzo è certamente un tipetto simpatico. Sa tante cose di banche e finanza. Tuttavia gli sfugge totalmente il senso della parola democrazia. Il fatto che l'Italia si dichiari democratica non significa affatto che lo sia davvero. Dite la verità: c'è un solo periodo, dalla fine della seconda guerra mondiale, che possiate ricordare essere stato realmente democratico?Verità è che la democrazia sta scritto per ora solo sulla Carta, ma non nei fatti. E questo non dipende affatto dai politici, questo è importante capire. Perché l'ambito di governo fu sì democratizzato, col periodico ricambio elettorale, mentre l'apparato statale, la funzione pubblica, rimase tale e quale era nel periodo fascista: una macchina concepita per creare e mantenere tirannia.
Ecco perché qualsiasi politico vada al Governo non cambia mai nulla! Perché il POTERE sta tutto nell'apparato pubblico ed esso deve essere ancora democratizzato, aprendo il pubblico impiego ad un periodico ricambio che permetta l'apporto di ogni cittadino preparato e desideroso di prestare servizio. 
Questo Benetazzo non l'ha ancora capito, nonostante abbia cercato di spiegarglielo più volte. Fatto è che lui si occupa di finanza ed in quanto a democrazia vuole evidentemente rimanere incompetente. Noi però non cadiamo nel suo errore. Non riteniamo mai più di aver provato cosa sia democrazia. Ora sappiamo che essa è ancora tutta da realizzare e per farlo basta dire: fuori tutti gli statali, tutti gli assunti a vita, dal settore pubblico. Dentro a rotazione cittadini preparati.
Cacciando gli statali, i cattivi politici scapperanno senza ripresentarsi alle elezioni e si faranno invece avanti quelle persone che finora si sono dovute tenere lontane dal mondo politico per evitare di infangarsi a loro volta. La cattiva finanza non avrà più scampo ed ogni cosa pian piano si aggiusterà da sola col contributo di chiunque vorrà far del suo meglio. Cordiali saluti,

Danilo D'Antonio
  
p.s.: vi va di fare il seguente Test di maturità civica?
http://www.hyperlinker.com/ars/maturita_civica.htm


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Commento ricevuto da Pierluigi: "Io diffido sempre delle ricette facili e questa è una di quelle.
La questione è molto più complessa ed è stata esaminata nei report che trovate su centrofondi.it e che consiglio di rileggere a partire dai più datati. Oggi siamo solo all’epilogo di un lavoro di distruzione compiuto scientificamente dalla morte di Moro. Su di una cosa hai ragione noi non abbiamo MAI provato la democrazia, nemmeno sentito l’odore. Sarebbe l’ora che invece di chiedere la testa di questo o quello ciascuno di noi iniziasse a prendersi la responsabilità della propria vita e insieme agli altri iniziasse a costruirsi una comunità democratica e solidale. Lo so è fatica, ma da questo dramma non si esce con le ricette facili…." Pierluigi

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Commento Di Giuseppe Turrisi: "Le comunità sovrane autonome e responsabili non hanno  bisogno di grandi apparati....che realizzano solo sovrastrutture inutili e burocrazie  per l'esercizio del potere. (regioni ,provincie, commissioni, enti bilaterali  equitalia, commercialisti agenzia delle entrate, sindacati ecc ecc) ... con la nuova filosofia di gestione e di moneta credito salterebbero almeno il 70% di posti pubblici perfettamente inutili nel nuovo sistema
il funzionario pubblico deve essere un lavoro vocazionale (come del resto  tutti gli altri) diversamente diventa una leva obbligatoria repressiva che potrebbe fare più danni di un dipendete a tempo indeterminato....... per fare una metafora noi siamo ospiti su questa terra solo per 70/80 anni  è già ne facciamo di cotte e di crude (guerre inquinamenti omicidi ecc)... siamo anime in rotazione nell'universo dello spirito intelligente ....... il problema è nell'essere che cambia le cose non nello strumento (imposto della rotazione) che pretendiamo cambi qualcosa...
La Democrazia  deve nascere dalla coscienza e dalla consapevolezza non da qualcuno (come si pretende)
che la imponga (anche perché una Democrazia imposta sarebbe un ossimoro).  
Lo strumento (giuridico)  è sempre una conseguenza di un accordo ideale precedente, mai  potrà precedere la coscienza o pretendere che la semplice imposizione elevi lo spirito (lo spirito per sua natura è libero e non conosce la parola imposizione) ... Siamo ancora troppo piani di materialismo storico ed anche i più consapevoli spesso cadono nell'errore che "solo" il mondo ci costruisca la realtà, invece c'è anche l'altra componente che ci rifiutiamo di usare (poiché resi passivi)  che la realtà la costruiamo anche noi .
Gli strumenti imposti  (anche quelli che crediamo  Democratici ) non produrranno mai democrazia...
Si ricordino tutte le polemiche sulla "Democrazia Obbligatoria" ... finché non si incontrano e non si evolvono contemporaneamente  il domino soggettivo con il domino collettivo, la "Democrazia sarà sempre una "incompiuta" , un giocattolo che la politica corrotta da ai cittadini per fargli perdere tempo, mentre loro prendono ordini dai banchieri ..... (mi pare stia succedendo!!) Giuseppe Turrisi

1 commento:

  1. L'analisi è perfetta, purtroppo non ci sono dubbi.
    Anch'io non sono d'accordo sulla soluzione.
    Grazie comunque per questo post.
    Un caro saluto,
    Lara

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