lunedì 9 aprile 2012

Dal culto degli antenati al culto dei successori - Per una vera ecologia profonda e per una spiritualità naturale

“Se riuscirete a lasciare passi di pace e liberi da ansia su questa nostra terra, non avrete più bisogno di pensare di entrare nel “regno dei cieli”. Il motivo è semplice, il samsara ed il regno dei cieli sono entrambi invenzioni della mente. Se siete in pace, liberi da presupposti e pieni di gioia di vivere avrete trasformato il samsara in Pura Terra e non ci sarà più bisogno di pensare ad un aldilà….”
(Tich Nhath Hanh)


Angelo che ci aspetta in cielo - Dipinto di Franco Farina


Avrebbe un bel da fare Gesù se dovesse tornare oggi sulla terra per ripulire i templi dall’invasione mercantile… I cambiavalute e gli usurai cacciati dal tempio di Gerusalemme hanno invaso il mondo e la religione del dio denaro ha sostituito persino quella monistica dei loro padri,  un monismo peloso, tra l'altro, in quanto  tiene conto di un dio parziale che favorisce un popolo a scapito di tutti gli altri.

Ma il commercio “religioso” ha radici molto antiche, più antiche di quelle indicate nella bibbia,  è iniziato il momento stesso che l’uomo  si è inventato un “aldilà” ovvero un ipotetico mondo dello spirito contrapposto al mondo terreno. E' però vero che questo pensiero è andato sempre più affermandosi con l'avvento delle religioni pseudo-monotesiste: prima il giudaismo, e successivamente, per filiazione, il cristianesimo e l'islamismo.  Ma in verità era già presente –in fieri- nel momento stesso in cui è iniziato il processo di virtualizzazione del pensiero, che è sorto unitamente al patriarcato ed all’accumulo di beni materiali (cioè il concetto di proprietà).  

Abbiamo un'evidenza della nascita e del parallallelismo  fra mondo materiale, dell’aldiqua,  e della creazione di un mondo virtuale, dell’aldilà,  da quando nelle società umane è apparso  il culto degli antenati. Gli antenati, i defunti per interderci,  vengono considerati vivi nell’aldilà ed è per questo che sono richieste continue cerimonie per il loro nutrimento “etereo”. 

Dovete sapere che le istituzioni religiose  nascono in forma di banche per la transizione di valori  fra l'aldiqua e l'aldilà.  E qualche migliaio di anni prima di Cristo in Cina fu inventata la “cartamoneta”  -che veniva bruciata assieme all’incenso, per trasmettere ai defunti quei titoli d'acquisto in forma sottile,  in quanto si presupponeva che l’affluenza nell’oltretomba  derivasse da tali offerte.

Ma l'apice del materialismo religioso fu raggiunto in Occidente, con il crollo della filosofia laica classica e l'affermazione dei "monotesimi" di origine giudaica, in cui  le transizioni fra l'invisibile ed il visibile raggiunsero livelli impensabili. Nota bene che allorché qui  si parla di monoteismi  si compie un abuso di significato, invero ogni religione pone il "suo" dio al di sopra degli altri.   Ma andiamo avanti con l'analisi del culto prezzolato basato sull'aldilà.  

Nell’Europa cristiana medioevale -ad esempio- si era giunti alla vendita delle indulgenze, in cui si pagava (non con cartamoneta fittizia ma in oro sonante)  alla chiesa un conquibus che poi veniva trasferito (a detta dei preti) alle anime dei defunti  o dello stesso donatore che si comprava così il diritto d'accesso al paradiso.  

Ed ancora oggi tale commercio  non conosce limiti e confini, si manifesta in mille modi, con la vendita di rosari, libri sacri, immaginette, reliquie…. davanti ai santuari ed alle cattedrali (ed anche al loro interno),  questa compravendita  è accettata come un corollario  della "fede" (ed  esentasse). Ci sono pure le donazioni devozionali per le missioni, per i poveri (della stessa specie religiosa connessa) e per le opere di "bene", di vario genere e natura (vedi IOR ed affini). Senza dimenticare le proprietà terrene lasciate in eredità alla chiesa, da illusi fedeli, per assicurarsi un posto in cielo.

Le religioni dell’aldilà   sono proprio  un bell’affare… Se c’è bisogno di manodopera a buon mercato,  di combattenti pronti a tutto, ecco che si escogitano le guerre sante e l’onorevole martirio, che garantisce  un paradiso bellissimo, pieno di flauti, di arcobaleni, di vergini ed angeli compiacenti....

In  fondo meglio lavorare e risparmiare per l’oltretomba, visto che ormai questo mondo  sta andando a rotoli e tutti sono convinti che occorre  fregare la morte, perciò l’unica speranza è credere in un altro mondo,  e su questo assioma le sette ed i credo prolificano e si ingrassano…. Ma  ingrassano qui sulla terra, ingrassano nella nostra società… mica là… nei cieli dove  esiste solo spazio vuoto.

Inoltre,  con l'era mercantile e consumista portata all'eccesso,  è subentrata anche la  disillusione religiosa, in molti ambienti umani si tende all’egoismo puro, con la conseguenza che sulla terra si cerca di  godere senza ritegno, consumando a tutto spiano ogni risorsa senza tener conto della sacralità della natura e del diritto all'esistenza degli altri esseri viventi  ed ignorando persino che la vita  continua:  con i nostri successori…

In questo turpe percorso sia le  religioni  che il materialismo 
considerano inutile il mantenimento della vivibilità sulla terra… In fondo qui siamo tutti di passaggio.. tanto vale trascurare questo luogo di transito,  questo pianeta può  andare a remengo, ci si possono compiere le peggio nefandezze: distruggerlo, sfruttarlo all’inverosimile, inquinarlo e offenderlo con tutti i suoi abitanti (alberi, piante, animali) che sono alla mercé delle necessità di guadagno, accumulo e moltiplicazione degli utili, in carta straccia… in valori che non possono essere mangiati ma che mettono a repentaglio la produzione di un vero cibo...  

In verità noi dovremmo assimilare e riconoscere nella nostra società  un solo culto: quello  dei  successori.…
La pura Terra Promessa è qui.

Paolo D’Arpini


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Di questo e simili temi se ne parlerà durante l'Incontro Collettivo Ecologista del Solstizio Estivo 2012. Previsto ad Aprilia dal 22 al 24 giugno 2012. Programma:
http://retebioregionale.ilcannocchiale.it/post/2718386.html



La pura Terra Promessa - Campagna attorno Treia

 

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