venerdì 8 novembre 2013

Creare oasi bioregionali fiorite, riservate alle api, per salvare il pianeta


Ape apina

A partire dal 1980  è cominciato il declino della popolazione delle api; declino oggi diventato molto preoccupante perché si calcola che gli insetti impollinatori stanno scomparendo quasi ovunque e la causa, ancora una volta, è l'uomo con la sua agricoltura avvelenata. 

In Italia si è scoperto che a far strage di api è un potente antiparassitario contenente un'altissima percentuale di neonicotinoidi. Tutti i pesticidi derivati dai neonicotinoidi sono altamente sistemici, quindi assorbiti dai tessuti vegetali e traslocati nei giovani germogli in fase di crescita, tanto da proteggere la pianta a lungo. Accanto a queste caratteristiche "positive" i neonicotinoidi nascondono un aspetto negativo, essi infatti non sono selettivi e possono risultare altamente tossici per gli insetti pronubi. I neonicotinoidi hanno iniziato ad avvelenare i terreni poco più di una decina di anni fa.

L'UE, compreso il rischio reale per gli insetti impollinatori, recentemente né ha fortemente disciplinato e in molti casi vietato l'uso (regolamento di esecuzione UE n. 485/2013 della Commissione del 24 maggio 2013). In particolare ha vietato l’uso e la vendita di sementi conciate con prodotti fitosanitari contenenti tali sostanze attive. (La concia dei semi è una tecnica che copre il seme con una pellicola di antiparassitari, quando questo seme viene immesso nel terreno la pellicola con il prodotto fitosanitario viene assorbita da tutta la pianta fino alla fase di fioritura).

Ma questo è solo uno dei  rischi  per la vita delle api, purtroppo altri trattamenti fitosanitari in agricoltura, l'inquinamento in genere dell'ambiente continueranno a ridurre il numero delle api in tutto il pianeta.

Forse sarà una goccia nel mare, tuttavia Accademia Kronos propone a tutti gli agricoltori italiani, sensibili al problema appena descritto, di creare uno spazio nei propri campi dove piantare fiori, arbusti e piante caratterizzati da ampie fioriture annuali e, magari, sistemarvi anche qualche arnia. Ovviamente un'area non contaminata da fitofarmaci. Un tentativo per cercare di costruire un oasi sana e vitale per tutti gli insetti impollinatori.


Gabriele La Malfa  

Nessun commento:

Posta un commento