mercoledì 13 novembre 2013

Fanta-archeologia marina... Svelati alcuni misteri che il mare gelosamente custodisce


Ricordate la storia del misterioso oggetto sotto il mar Baltico scoperto due anni fa durante una ricognizione radar per individuare un relitto di nave affondata dieci anni prima? Dai rilevamenti sonar e dai radar l'oggetto scoperto accidentalmente a 200 metri di profondità aveva una forma circolare che dava adito alle fantasie più estreme: ufo, stazione extraterreste, resti di Atlantide... Dopo qualche mese le prime immersioni con sommergibili robot e poi con sub professionisti...

La spedizione esplorativa dell'Ocean Explorer, con l'ausilio di un sonar 3D, avrebbe riscontrato all'interno di questo strano fungo, costituito da una strana lega tipo malto e cemento, corridoi, ambienti con pareti lisce, sale più o meno grandi. L'oggetto ricorda un gigantesco fungo con un diametro di 180 metri e uno spessore di oltre 4 metri. Poggia su una piccola collinetta.. Sulla parte superiore della cupola sono stati riscontrati una specie di cerchi di pietra scuriti dal fuoco, che sembrano caminetti o sfoghi per scarichi di gas infuocati. 
Stefan Hogebord un esperto sub a livello mondiale che ha partecipato alle immersioni nel Mar Baltico, si è dichiarato sconvolto da questa scoperta, mai nulla di simile nelle sue 6000 immersioni. -" Non ho una spiegazione per quello che ho visto, avrebbe detto ad alcuni giornalisti, siamo scesi sul fondo per trovare delle risposte, ma più indaghiamo, più le domande aumentano".
In un'intervista rilasciata ad un importante network svedese, il prof. Aasberg, uno dei responsabili della spedizione, avrebbe descritto l'oggetto definendolo fatto dall'uomo o da uno stranissimo e irrepetibile fenomeno naturale. Quello che lascia ancora più perplessi e che questo oggetto pare abbia creato un solco lungo un chilometro, come se fosse planato sul fondo del mare e poi fermatosi su una collinetta. Ma la cosa non finisce qui, a poche miglia da questo strano oggetto ne è stato individuato un altro. La spedizione ovviamente non ha indicato l'esatta ubicazione perché teme che qualche altro gruppo di ricercatori possa fare lo scoop che invece intende fare l'Ocean Explorer.  Ma i risultati verranno poi diffusi a noi poveri mortali? Oppure come è sempre accaduto "uomini vestiti di grigio" imporranno la censura anche su questa scoperta? Staremo a vedere!!

Altra scoperta, che poi potremmo definirla riscoperta, riguarda l'individuazione nel mar dei Caraibi di una gigantesca piramide il cui vertice è composto da una pietra translucida come un cristallo. Di questa piramide, o meglio di una serie di piramidi, almeno altre due , i pescatori dell'isola di Bimini conoscevano l'esatta ubicazione. 
Negli anni '80 il nostro Enzo Maiorca fu invitato a fare una serie d'immersioni in queste acque e alla fine dichiarò di aver visto "cose molto strane" come resti di colonne doriche e capitelli, ma la piramide non riuscì a trovarla. Ora un team di ricercatori USA e francesi l'hanno trovata. E' una struttura gigantesca, più grande della piramide di Cheope, parzialmente trasparente. La cui base è di 300 metri per 200 e l'altezza appena superiore ai 100 metri. Sulla cima della piramide si intravedono due fori abbastanza grandi attraverso i quali penetra l'acqua di mare generando improvvisi vortici.


Quella fatta dalla squadra di ricercatori USA - Francia non è una scoperta nuova, ma una conferma di quello che era stato già scoperto negli anni '60. La punta della piramide fu individuata nel 1968 al largo delle Bahamas da Ray Brown, un medico sub dell'Arizona. Ma a causa di una tempesta marina avvenuta qualche giorno dopo, il fondale sabbioso fu sconvolto e la piramide non fu più trovata. Ma nel 1991 l'oceanografo Verlag Meyer coadiuvato da strumenti elettronici fu in grado di individuarne due di piramidi. 
Durante una conferenza stampa a Freport, Meyer dichiarò che grazie ai suoi sonar di ultima generazione, scandagliando il fondale vicino all'isola di Bimini, aveva trovato due piramidi gigantesche, più grandi di quelle di Giza, ad una profondità di 600 metri.

La spiegazione al momento più plausibile, visti anche i ritrovamenti di città sommerse al largo delle coste nord occidentali indiane e di quelle giapponesi, è che durante l'ultima glaciazione, che terminò 11.000 anni fa, i livelli degli oceani erano di ben 120 metri più bassi rispetto a quelli di oggi, quindi, ammettendo la presenza di civiltà già evolute in quei tempi, era logico che le città e i templi sorgessero vicino alle coste marine. Con la fusione di tutti i ghiacci terrestri, alla fine della grande glaciazione, il mare in meno di 1000 anni tornò ai livelli attuali, sommergendo tante "Atlantidi" distribuite sul globo. Quindi dobbiamo desumere che le civiltà "prediluvio" amavano erigere grandi piramidi.




Tornando ai giorni nostri sappiamo che la spedizione USA - Francia si ripropone di effettuare una vasta campagna indagini per scoprire anche l'altra piramide, quindi non ci resta che aspettare i risultati, uomini vestiti di grigio permettendolo!

Sono queste piramidi di cristallo a causare gli strani fenomeni nel Triangolo delle Bermuda?
Ennio La Malfa

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