sabato 7 maggio 2016

Se la pazzia diventa programmazione - Preparativi di guerra e soluzioni dei conflitti post guerra - "Padova, 3-5 novembre 2016: Terza Guerra Mondiale? Gestione della morte tra nuove emergenze sociali e la loro soluzione"



Terza Guerra Mondiale? Gestione della morte tra nuove emergenze sociali e la loro soluzione

Padova, Italia, 3-5 Novembre 2016

 AVVISO IMPORTANTE: La deadline per l’invio del contributo scientifico è stata prorogata fino al 15 Maggio 2016.

A causa del processo di globalizzazione in atto e dei conflitti culturali del nostro periodo storico, il concetto di “Società umana” richiede sforzi rinnovati per migliorare le pratiche di inclusione, la pace e il benessere sociale in tutto il mondo, e per rimuovere gli ostacoli che frenano il raggiungimento di questi obiettivi. La pace non è una mera assenza di guerra e poiché il mondo è sempre più integrato, i confini politici, sociali e culturali si stanno riconfigurando e stanno facendo emergere nuove sfide che mettono a repentaglio questo bene prezioso.

Importanti ricerche internazionali dimostrano come la paura della morte sia l’elemento psicosociale in cui si è radicata la maggior parte del comportamento irrazionale. Questo Convegno ha lo scopo di descrivere da un lato in che modo la morte e la paura della morte promuovano la violenza, il terrorismo e la guerra e, dall’altro lato, di mostrare in che modo le strategie di pace e di riconciliazione possano ridurre l’effetto che la paura della morte ha sul comportamento umano. Infatti, il Convegno si propone di esplorare i temi del pensiero pacifista nel contesto delle strategie e delle pratiche internazionali non violente, adottate per trovare una soluzione pacifica al terrorismo, alla guerra e alle loro conseguenze.

Il Convegno è rivolto a scienziati, ricercatori, professionisti e studenti delle Università di tutto il mondo e alle organizzazioni no-profit per presentare le attività di ricerca in corso, così da favorire collaborazioni di ricerca tra le Università e i problemi delle società in cui esse operano.

Viene offerta l’opportunità a coloro che sono interessati a questi temi di incontrarsi per scambiarsi nuove idee, confrontare esperienze e trovare partner per future collaborazioni.

Lingue del Convegno: Inglese e Italiano

Direzione Scientifica:

Ines Testoni, Alberto Voci, Adriano Zamperini

Contatti: WorldWarIII2016@gmail.com


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Commento della bioregionalista Gloria Germani: 

"Sono  davvero  SCONVOLTA... è possibile che  ci si  avvii alla  WWIII  penando  di  gestire  con "organizzazione"  e  "specializzazione" la  morte che la guerra tragicamente comporta?  WWIII   è un  eufemismo - come tutto oggi  d'altronde- oggi  l'essenza della vita  e del nucleo dell'essere umano  sono dimenticati in un  gioco di  parole  e di immagini   (massmediali).

Non  possiamo  avviarci  verso    "new social emergencies and their solution" (cioè la TERZA GUERRA  MONDIALE).

Non possiamo  "fornire l’apporto delle scienze tanatologiche allo sviluppo di pratiche nonviolente  nella gestione delle situazioni post-conflitto".

Pensatori, intellettuali seri e  coraggiosi  devono  prendere  una posizione irremovibile contro la guerra. Soprattutto perché la situazione che  ci ha portati oggi  al conflitto con il terrorismo e con l'ISIS,  nasce semplicemente da un  NOSTRO SBAGLIO FILOSOFICO,  cioè da uno sbaglio  dell'occidente che ha creato  la Modernità  con il mito del  Progresso e della  scienza newtoniana  cartesiana che  ha condotto 
all'impero della finanza internazionale.

Gran parte di questo cose sono state espresse profeticamente da  Terzani  15 anni  fa e  sottolineate  anche nel mio libro  "Terzani: La rivoluzione dentro di noi.."

Aspetto  vostri  commenti e   spero che si apra un dibattito!

Gloria Germani - gloria.germani@alice.it




Commento ricevuto:

Carissima Gloria, sinceramente non capisco bene il problema che ti sconvolge. L'Università con cui collaboro in corsi di specializzazione in Tanatologia (studi sulla morte)  mi ha chiesto di far circolare la cosiddetta Call per chi vuol partecipare ad un convegno di studio sui temi della guerra e della morte legata alla guerra e alla violenza collettiva. Mi ha chiesto in specifico di farla circolare negli ambienti impegnati sulla nonviolenza. L'invito è interessante, e per correttezza lo riporto visto che nell' "appello" sottostante non è per nulla accennato:

        "A causa del processo di globalizzazione in atto e dei conflitti culturali del nostro periodo storico, il concetto di “Società umana” richiede sforzi rinnovati per migliorare le pratiche di inclusione, la pace e il    benessere sociale in tutto il mondo, e per rimuovere gli ostacoli che frenano il raggiungimento di questi obiettivi. La pace non è una mera
assenza di guerra e poiché il mondo è sempre più integrato, i confini politici, sociali e culturali si stanno riconfigurando e stanno facendo emergere nuove sfide che mettono a repentaglio questo bene prezioso.

        Importanti ricerche internazionali dimostrano come la paura della morte sia l’elemento psicosociale in cui si è radicata la maggior parte del comportamento irrazionale. Questo Convegno ha lo scopo di   descrivere da un lato in che modo la morte e la paura della morte promuovano la violenza, il terrorismo e la guerra e, dall’altro lato, di mostrare in che modo le strategie di pace e di riconciliazione possano  ridurre l’effetto che la paura della morte ha sul comportamento umano. Infatti, il Convegno si propone di esplorare i temi del pensiero pacifista nel contesto delle strategie e delle pratiche internazionali   nonviolente, adottate per trovare una soluzione pacifica al terrorismo, alla guerra e alle loro conseguenze".

Ecco tutto! non mi sembra che ci sia scritto qualcosa di sconvolgente né che sia sconvolgente il fatto di invitare gli interessati a partecipare con una relazione a questo convegno. In quel contesto potresti dire tutto quello che tu ritieni vada detto...

Buona giornata a tutti voi!

Guidalberto Bormolini - Presidenza TuttoèVita presidenza@tuttovita.it


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Risposta di Gloria Germani: 

"Caro Guidalberto

Perdonami   ma mi stravolge ancora  l'idea che un Università  autorevole
come quella di  Padova possa  dare ad un convegno un titolo del genere:
WWIII?
Management of death between new social emergencies and their solution

Il primo dovere sarebbe  esprimere le Ragioni  per cui  ogni intervento  di
guerra  è sbagliato..
Cercare di  togliere quella cecità   che non ci  fa capire le ragioni degli
altri  ( ma solo le nostre)

Se credi  opportuno  posso mandare un piccolo abstract  in questo senso..."

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