Come ottemperare ai bisogni di energia elettrica è un falso problema, legato alla volontà politica di concentrare la produzione energetica in grossi stabilimenti. Poi con la scusa del salvataggio di qualche centinaio di posti di lavoro si nasconde la verità su come definitivamente risolvere il caso difficile. La concentrazione nella produzione energetica è una scelta data dall’uso di fonti combustibili artificiali o fossili od atomiche, causa d’inquinamento massiccio e causa di effetto serra e degrado urbano ed ambientale.
Sono almeno trent’anni che continuo a suggerire la rinuncia alle grosse centrali ed il ritorno alla produzione locale con metodi naturali. Ogni comune può tranquillamente produrre energia, attraverso piccoli impianti, senza ricorrere né al poli-combustibile, né al carbon fossile, né al nucleare. Basta utilizzare le fonti naturali presenti sul luogo: sole, vento, geotermia, biogas, corsi d’acqua, etc.
Se la produzione energetica fosse diffusa sul territorio è vero che scomparirebbe qualche inutile e dannoso posto lavoro nelle grandi centrali ma ne sorgerebbero a migliaia in altri contesti. Nella ricerca di nuovi ed ecologici sistemi di assorbimento energetico dal sole, ad esempio, o nel ripristino di chiuse idriche e ventole, nel recupero di materie organiche di scarto per il biogas, nell’utilizzo di fonti termali… e chissà in quanti altri modi si può produrre energia elettrica pulita…. Ed in quanti modi si può incentivare l’occupazione.
Se la produzione energetica fosse diffusa sul territorio è vero che scomparirebbe qualche inutile e dannoso posto lavoro nelle grandi centrali ma ne sorgerebbero a migliaia in altri contesti. Nella ricerca di nuovi ed ecologici sistemi di assorbimento energetico dal sole, ad esempio, o nel ripristino di chiuse idriche e ventole, nel recupero di materie organiche di scarto per il biogas, nell’utilizzo di fonti termali… e chissà in quanti altri modi si può produrre energia elettrica pulita…. Ed in quanti modi si può incentivare l’occupazione.
Il sovrappiù energetico che non servisse al comune od alla provincia potrà essere “venduto” all’Enel e ritrasmesso alle città che forse non ce la fanno ad auto-sostenersi. Dico “forse” ma son convinto che con un po’ d’inventiva e di intelligenza persino i grandi centri urbani potrebbero diventare autosufficienti, basterebbe cominciare ad utilizzare in toto l’organico che ora finisce al macero o in discarica. Ed inoltre vediamo quanta dell’energia assorbita da una grande città è veramente necessaria al suo funzionamento sociale, magari si scopre che tantissima energia va sprecata inutilmente… Insomma non si può continuare a far finta di niente continuando a blaterare che “serve energia” quando siamo circondati da energia inutilizzata e pulita che non viene usata, smettiamola con l’ipocrisia politica scientifica economica e che sia finita qui….
Paolo D’Arpini - Rete Bioregionale Italiana
Paolo D’Arpini - Rete Bioregionale Italiana
Via Mazzini, 27 - Treia (Mc)
Nessun commento:
Posta un commento