sabato 2 marzo 2019

Africa. La popolazione cresce mentre le risorse diminuiscono


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...una realtà che non possiamo ignorare: insieme alle profonde mutazioni climatiche, alla continua aggressione degli ultimi ambienti naturali del continente africano, c’è la sovrappopolazione. 

E’ giunto il momento di entrare seriamente nella questione cercando di trovare, se possibile, qualche soluzione, tenendo però ben presente, che come abbiamo già detto, che di tempo davanti a noi non ne abbiamo molto. 

Ci conforta  il fatto che recentemente, parliamo del 30 gennaio 2019, il nostro Ministero dell’Ambiente si sta dotando di uno strumento operativo che, almeno nei buoni propositi, sembrerebbe essere una risposta a questa drammatica situazione, ma di questo ne parleremo più avanti. Continuiamo ad affrontare la questione demografica a livello globale: l’Africa in prima linea, e a seguire il Medio Oriente, India e parte del Sud America vantano un aumento di natalità impressionante, come si può vedere nella grafica che segue: ANNUAL WORKING POPULATION GROWTH RATE 2015_2020 – 

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Oggi sul pianeta siamo alla soglia degli 8 miliardi di persone, nel 2050 supereremo per i più ottimisti i 10 miliardi di abitanti, per i pessimisti i 13 miliardi. La FAO, ma anche l’ONU, a tal proposito ci mettono in guardia sul rischio che l’eccesso di popolazioni su territori già martoriati dal clima avverso, possa generare, come abbiamo già accennato precedentemente, situazioni decisamente drammatiche in particolare in Africa dove si potrebbero innescare nuove guerre ed esplodere epidemie mortali. 

Nel 2050, solo l’Africa raggiungerà il miliardo e settecento milioni di abitanti, mentre l’india il miliardo e trecentomila. La Cina invece, stando alle ultime stime, è in calo di natalità e quindi dovrebbe scendere a meno 53.000 persone. L’Europa, ma questo lo sappiamo, è in forte regressione demografica, ma la peggiore è l’Italia dove i decessi ormai da anni superano le nascite. L’Italia è diventato il secondo paese più vecchio del pianeta con un “indice di vecchiaia”, cioè il numero di persone con più di 65 anni di età, come proporzione rispetto a quelle con meno di 15 anni di età che ormai è a livelli impressionanti. 

A gennaio 2018, in Italia risultavano 168,7 anziani ogni 100 giovanissimi. Quindi non saranno più solo le guerre e la mancanza di risorse primarie a spingere centinaia di milioni di disperati a cercare di entrare in Europa, ma anche la speranza di trovare spazi sempre più liberi da noi in Europa a causa del crollo delle nascite.

Accademia Kronos  

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