sabato 3 febbraio 2024

Pietre alberi e boschi...

 



...nell’alto medioevo, in conformità alla politica di evangelizzazione del papa gregorio magno che promuoveva la costruzione di chiese nei luoghi più isolati, tra gente ancora rozza, perchè il decreto di arles (452) che imponeva agli adoratori delle pietre il dovere di rinnegarle o di distruggerle, pena la colpa di sacrilegio, aveva avuto ben scarso esito. 

La lungimiranza del papa gregorio magno, che dei monumenti di culto pagano diceva: è essenziale che essi mutino dal culto dei demoni al servizio di dio, e perciò parecchi menhir e altre strutture architettoniche sia in puglia che altrove furono trasformati in luoghi di culto dedicati a santi cristiani. 

Per inciso ricordiamo che papa gregorio magno si preoccupava anche dell’immagine etica degli ecclesiastici, tanto che, nel 593, scriveva al vescovi ingiungendo loro e al clero di condurre una vita morigerata. persistendo l’adorazione delle pietre in tutta europa parecchi decreti furono indetti contro di essa. il concilio di nantes, nel VIII sec. esorta: i vescovi e i loro seguaci a scavare rimuovere e nascondere in luoghi ove non possano essere trovate quelle pietre, che nei luoghi remoti e boscosi sono ancora adorate, e alle quali si fanno ancora dei voti. 

Si arriva al sec XI; un decreto, emanato sotto il regno di canuto, proibisce la barbara adorazione delle pietre, degli alberi, delle fontane e dei corpi celesti. in queste modo oltre che pietre abbattute e antichissime strutture architettoniche distrutte, furono tagliati interi boschi… (continua)
 

Ferdinando Renzetti



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