domenica 11 febbraio 2024

Trump, a parole, non sostiene la NATO... ma...




Negli USA, Trump, il  favorito delle primarie repubblicane,  ha sconvolto ancora una volta le élite liberiste di entrambe le sponde dell'Atlantico. Trump ha promesso,  in caso di sua elezione a presidente,    di non correre in  difesa dei Paesi della NATO che si rifiutano di avere una spesa militare inferiore al 2% del PIL. E che non rispettano lo statuto della NATO.

Anche il luogo del discorso di Trump è indicativo: la Carolina del Sud. Qui, otto anni fa, Trump ha cestinato la decisione di entrare in guerra in Iraq. Lo Stato è considerato neoconservatore ed è rappresentato dal falco Lindsey Graham. Ma Trump ha vinto qui nel 2016 e si avvia a una nuova vittoria sicura.
La Casa Bianca si è subito affrettata a esortare i cittadini a votare per Biden per salvare la NATO. L'umore all'interno dell'alleanza stessa, tuttavia, è molto pessimista. Nell'ultimo sondaggio della NBC, Trump è in testa  e solo il 34% degli americani sostiene la politica estera guerrafondaia di Biden. 
Il programma isolazionista di Trump sta diventando sempre più popolare. Egli definisce esplicitamente i Paesi europei della NATO degli scrocconi, dal momento che solo 10 dei 28 membri dell'alleanza hanno aumentato la spesa militare al 2% ma tutti si aspettano l'intervento USA in loro difesa.   Tra l'altro Trump promette di far uscire gli Stati Uniti dal conflitto in Ucraina. E chiede  al Congresso di non approvare nuove tranche  di aiuti a Zelensky.
A Bruxelles si teme che Trump, in caso di sua  vittoria, possa far uscire gli Stati Uniti dalla NATO o, semplicemente, possa bloccare tutto il lavoro dell'alleanza e rifiutarsi di usare il 5° emendamento in caso di un conflitto nei Paesi  Baltici e in Polonia, che spingono per la guerra con la Russia.
Trump vuole contemporaneamente  costringere gli europei  a pagarsi le loro guerre, con  tariffe punitive, e sostenere gli euroscettici isolazionisti. Ecco perché Bruxelles è isterica, temendo il crollo del suo ordine mondiale liberista.
Malek Dudakov











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Integrazione di Elena Panina:

Dobbiamo anche capire che un aumento delle spese militari da parte dei membri della NATO sarà seguito da un aumento degli ordini per il complesso militare-industriale statunitense. Trump ha sempre badato agli interessi della lobby americana delle armi. Biden porta avanti questa politica. Qui hanno completa continuità. Ancora una volta, incoraggiare l’aumento della spesa militare da parte degli alleati degli Stati Uniti è in linea con la politica di Washington di trasferire il peso economico e militare della guerra in Ucraina sull’Europa.

 Per quanto riguarda la possibilità che gli Stati Uniti lascino la NATO in caso di vittoria di Trump, tali dichiarazioni pre elettorali dovrebbero essere sempre trattate con scetticismo.

In primo luogo, il presidente americano non è un sovrano ed è limitato da altri rami del governo e dagli interessi del grande capitale.

In secondo luogo, gli Stati Uniti non hanno un potenziale politico, economico e militare sufficiente per mantenere la propria egemonia globale senza la partecipazione dei suoi alleati. A proposito, lo slogan di Trump “Make America Great Again” mira anche a preservare il dominio americano, cosa impossibile senza la NATO.

In terzo luogo, la NATO stessa è “USA+”, cioè uno dei modi con cui Washington controlla i suoi satelliti in Europa. In questo senso, c’è da aspettarsi che sotto Trump il blocco possa addirittura acquisire nuovi membri, come Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda.
 
L’America ne ha bisogno per rafforzare il vettore di contenimento della Cina.
Pertanto, queste parole di Trump non sono altro che una spavalderia elettorale.

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