martedì 3 gennaio 2012

Spiritualità laica od atea? Ed alcune ipotesi sulla non esistenza fisica di Gesù Cristo…


Cavalcata dei Magi


In seguito ad un virulento scambio di pareri intercorso fra  Giorgio Vitali ed  una signora Flavia (che non vuole essere identificata) ho sentito l’esigenza di riportare qui un argomento scottante, che già in passato fu per me motivo di discussione, si tratta della “Favola di Cristo”, una ricerca storica sulla non esistenza fisica di Gesù di Nazareth. Esiste un libro così intitolato scritto alcuni anni fa dall’amico  Luigi Cascioli, e  -dopo averlo letto- compresi come fosse importante ripristinare una verità storica su  fatti alquanto nebulosi, che vengono in realtà confermati dalla sola voce ecclesiastica dei papi e del vaticano. La storia si sa é solo convenzione ma quando una religione come quella cattolica pretende di essere detentrice di una verità salvifica incontrovertibile occorre una certa cautela ed un’analisi approfondita sulle origini di questo messaggio…

Personalmente sono  cresciuto  in seno ad uno spirito agnostico sia perchè nella mia famiglia non andava molto di moda la "religione" sia perchè avendo -sin da bambino- riflettuto sulle varie favole religiose che mi venivano raccontate a scuola, compresi come fossero solo leggende od invenzioni speculative.. finalizzate a qualche scopo "altro"... Un esempio su tutti, allorchè riflettendo sulla natura del paradiso e dell'inferno, del purgatorio e del limbo, chiesi al parroco della città in cui vivevo (a Verona) come potessero coesistere diversi infiniti eterni, egli mi risposte che era "un mistero della fede"..   Il risultato fu quello  di cancellare di fatto al mio interno ogni credenza religiosa. Formalmente continuai a professarmi cristiano e persino ex allievo dei Salesiani ma pian piano  portai avanti la mia ricerca sino a considerare la superiore validità di filosofie alquanto atee, come ad esempio il Buddhismo, l’Advaita Vedanta od il Taoismo. Infine smisi di interessarmi di qualsiasi religione abbracciando consapevolmente la via "sincretica" della Spiritualità Laica, di cui mi son fatto anche portatore.

Ciò avvenne in seguito alla diretta esperienza della veridicità e realtà del Sé interiore che supera, pur integrandolo, qualsiasi concetto di Dio o di separazione fra gli esseri.  Comunque per amore di “verità” speculativa e storica non ho mai tralasciato di occuparmi di “santi” (nell’accezione laica del termine) anticamente vissuti  come Gesù, Lao Tze, Buddha, o personalmente conosciuti  come Swami  Muktananda, Anasuya Devi, Karmapa, Nisargadatta Maharaj e numerosi altri…

Non ho mai voluto cancellare l’uomo, per me la capacità dell’uomo di manifestare il “divino”  e la saggezza é motivo di grande “orgoglio” per la comune appartenenza alla specie umana. Per questa ragione ho sempre cercato -o forse desiderato- l’esistenza di santi del calibro di Gesù, Maometto e Buddha… E qui ritorno al libro di Luigi Cascioli ed alla diatriba fra Giorgio Vitali e la signora Flavia… Infatti Cascioli e  la signora Flavia negano l’esistenza fisica di Gesù… o per lo meno la inquadrano in un contesto ed in una manifestazione diversa da quella propugnata dal vaticano e dalle varie chiese cristiane.

Beh, non voglio però negare libertà di espressione e ricerca, feci lo stesso nei confronti di Claudio  Moffa  che ha scritto un libro (La polizia del pensiero, vedi recensione su questo stesso sito) raccogliendo ipotesi e prove sulla manipolazione dell’Olocausto fatta da alcuni gruppi sionisti. Pertanto qui di seguito riporto alcuni stralci della  corrispondenza intercorsa…. sull’esistenza o meno di Gesù Cristo...

Paolo D’Arpini

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Gentile Paolo, mi dispiace molto che siate stati coinvolti in questa discussione...   Se vuole citare le fonti da cui ho preso le informazioni, ecco le principali:

“La favole di Giovanni di Gamala, ovvero la favola di Cristo”, di Luigi Cascioli (che ha citato in giudizio Don Enrico Righi per abuso di credulità popolare e sostituzione di persona).

“Gesù lava più bianco. Ovvero come la Chiesa inventò il marketing”, di Bruno Ballardini

“Babbo Natale, Gesù adulto. In cosa crede chi crede”, di Maurizio Ferraris

e poi naturalmente i vangeli, che contraddicono pienamente l’immagine di un Cristo buono e umano. Basta leggere ciò che viene fatto dire a Gesù in LC 14, 26 (Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo).

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Commento di Giorgio Vitali.

Se crediamo che i problemi posti dall’umanità e dalla sua storia si risolvono con prese di posizione unilaterali e senza tener conto della complessità dei fenomeni,  non andiamo molto lontano. Fino a pochi decenni fa l’Italia era conosciuta all’ estero per il tramite dei preti. (Ambasciatori dello Stato Pontificio) Gli italiani sono conosciuti ancor oggi nel terzo mondo tramite missionari e suore. Togliete le suore dagli ospedali italiani e funzionerà ben poco. Il potere dello IOR poggia su questi fatti. E la Massoneria, per il principio dei reciproci puntelli, gli tiene bordone. per quanto riguarda la Privacy, credere alla sua esistenza è un’ altra forma di  fideismo integrale, ma peggiore e molto più ingenuo di quello cattolico. E sempre sia Lodato il Nome del Gran Dio Priapo.

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Replica da Flavia.

Per quanto riguarda il fatto che l’Italia era conosciuta per via dei preti, se fossi in lei non me ne vanterei tanto. Uno degli ultimi interventi diplomatici presso lo Stato Pontificio è stato per via del rapimento di Edgardo Mortara (di soli 6 anni!) da parte della Santa Inquisizione nel 1858, che ha sollevato le proteste di vari stati, tra cui gli Stati Uniti. Ma non c’è stato niente da fare, Pio IX si è ben guardato dal restituire il bambino alla famiglia e non contento l’ha anche costretto a farsi prete, facendogli rinnegare le proprie origini ebree.

E poi comunque mi pare che l’Italia non sia più uno stato confessionale, o sbaglio? Quindi perché pretendere che possa essere ancora rappresentata dai preti? E comunque, anche dal punto di vista teologico c’è estrema malafede.

Un aspetto fondamentale della falsificazione ontologica del cristianesimo è proprio è la sua esclusiva autoreferenzialità, il fatto cioè che il cristianesimo parli di se stesso per dimostrare la sua veridicità, quando invece non esiste un solo elemento storico della sua attendibilità. Che la Chiesa sia la prima a riconoscere che la figura di Gesù è stata costruita sui Soteres pagani, e particolarmente su Mitra, ci viene confermato dal Papa Paolo III, papa (1534-1549) che, secondo una testimonianza di Mendoza, ambasciatore di Spagna presso il Vaticano, “osava spingere la sua irriverenza verso Cristo fino al punto di affermare che non era altri che il sole, adorato dalla setta mitraica, e Giove Ammone rappresentato nel paganesimo sotto forma di montone o di agnello. Egli spiegava le allegorie della sua incarnazione e della sua resurrezione mettendolo in parallelo con Mitra. Diceva ancora che l´adorazione dei Magi non era altro che la cerimonia nella quale i preti di Zaratustra offrivano a Mitra oro, incenso e mirra, le tre cose attribuite all’astro della luce. Egli sosteneva che la costellazione della Vergine o, meglio, della dea Iside che corrisponde al solstizio in cui avvenne la nascita di Mitra (25 dicembre), erano state prese come allegorie per determinare la nascita di Cristo, per cui Mitra e Gesù erano lo stesso dio. Egli affermava che non c´era nessun documento valido per dimostrare l´esistenza di Cristo per cui la sua convinzione era che non fosse mai esistito”. Ma già il suo predecessore papa Leone X  (1513-1521) confessò la farsa di Gesù tramite l´affermazione: “Historia docuit quantum nos iuvasse illa de Christo fabula”, ovvero “Si sa da tempi remoti quanto ci sia stata utile la favola di Gesù Cristo” (Lettera di Papa Leone X al Cardinale Bembo); ma il padre del Cristianesimo occidentale e fondatore del Cattolicesimo Tertulliano (150-225), senza riserve, con assoluta sincerità ed altrettanta disinvoltura fu il primo a scrivere per ben tre volte della  “fiaba” del Cristo (Terulliano Apologeticum cap.1 e 23).

E questo può essere ignorato dai cosiddetti fedeli ma i preti non possono non saperlo. Spero davvero che la cosa si chiuda qui, almeno per quanto mi riguarda. Le auguro buon lavoro e buona giornata.

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Fuga verso la libertà

1 commento:

  1. Se Gesù Cristo è esistito o non è esistito, per noi che cosa cambia?
    Carlo Consiglio

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