E' ora sul tappeto una nuova proposta di obiezione alle spese militari che ha originariamente preso le mosse dall'appello "Sei per la pace Sei per mille". (*) Giuseppe Paschetto, tra i promotori dell'appello, ha elaborato una proposta per i circa 500 aderenti.
Si può considerare come terreno di azione l'aumento delle spese militari che prevede di arrivare entro il 2028 al 2% del PIL con aumenti annuali dei finanziamenti.
La proposta dovrebbe articolarsi in questa fasi sia in un'azione nel perimetro politico parlamentare sia in una azione nell'ambito della cittadinanza attiva.
1) Lettera ai gruppi parlamentari per richiedere una legge attraverso cui si destina il 20% degli aumenti annuali previsti nel 2024 alla organizzazione di una istituzione statale per la difesa civile, non armata e nonviolenta, con percentuale crescente del 20% all'anno fino ad arrivare al 100% nel 2028 quindi con un meccanismo a scalare delle dotazioni finanziare verso le forze armate previste dagli aumenti programmati.
Nel contempo si chiede di legiferare sulla facoltà dell'opzione fiscale del 6 per mille per la difesa nonviolenta o la difesa armata.
2) Versamento volontario a un apposito fondo da istituire su Banca Etica già dall'anno in corso del 6 per mille dell'imposta netta da parte dei cittadini. Le somme raccolte sarebbero versate alla istituzione statale per la difesa civile, non armata e nonviolenta nel momento in cui fosse dotata di struttura organizzativa e capacità finanziaria, altrimenti sarebbero usate per finalità coerenti secondo quanto gli aderenti alla campagna sosterranno.
Nella nostra consultazione di DE & partners dobbiamo valutare almeno tre aspetti.
1) Il valore politico culturale di un possibile rilancio di questa e di altre forme di obiezione di coscienza, in particolare in relazione al conflitto tra NATO e Russia sul territorio ucraino.
2) La collocazione nel parallelogramma delle forze del pacifismo attuale. E' indispensabile l'unità con le sue espressioni "professionali" e mediatiche?
Noi da tempo abbiamo individuato la necessità prioritaria di un "popolo della pace" che si ponga al servizio non degli equilibri partitici ma del "popolo" tout court...
3) le difficoltà organizzative e tecniche.
Non possiamo nasconderci che il quadro politico del governo Meloni non è, per essere eufemistici, favorevole. Ma non dobbiamo dismettere lo sguardo sul quadro sociale, che presenta interessanti opportunità...
Disarmisti Esigenti - Alfonso Navarra
Info: alfiononuke@gmail.com |
(*) (L'appello è pubblicato su: Nuova-opzione-
Entra nella riunione in Zoom, dom 21 mag 2023 5:30PM:
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