venerdì 26 maggio 2023

L'esperienza di vita al 'naturale' di Caterina Regazzi



Non sapendo come intitolare questo scritto, e apprestandomi a fare una breve descrizione del mio sistema di vita, mi è venuto di attribuirgli questo aggettivo, "naturale", anche se lo ritengo un po' pretenzioso. In realtà, tanti sistemi di vita possono essere definiti "naturali" e una definizione calzante potrebbe essere:" in sintonia con la natura" oppure "seguendo i ritmi della Natura", ma quello che mi pare più appropriato è "cercando di fare meno danno possibile alla Natura".

E' ovvio che, vivendo in una situazione di civilizzazione (ma anche qui ci sarebbe da fare delle precisazioni sulla definizione di questo termine che, per la mia scarsa cultura, evito accuratamente), il vivere naturale è sempre molto parziale e relativo. 

Bastasse andare a fare delle passeggiate e/o escursioni in Natura per ritenere di fare una vita naturale, sarebbe molto facile. Tornati a casa dalla passeggiata, se diamo un'occhiata dentro al nostro frigorifero o dispensa, oppure dentro ai nostri armadi e le scarpiere, c'è da rabbrividire e mettersi le mani nei capelli. E' vero che, come dicono in tanti, bisogna far girare l'economia, ma se il sistema economico è stato creato e sviluppato per far sì che fasce sempre più piccole della popolazione possano facilmente arricchirsi, mentre fasce sempre più ampie debbano tirare a campare o farsi un "mazzo così", con una fascia di mezzo sempre più ristretta, in cui ci possiamo mettere i dipendenti pubblici, ecco io preferisco cercare di fare meno danno alla Natura, con meno consumo di risorse, e sperare in un cambio di paradigma rispetto all'organizzazione dell'economia. 

Ovvio che la mia è una goccia nel mare e in certi settori questo discorso faccio fatica ad applicarlo: ho un computer fisso, un portatile, uno smartphone con internet ed i vari social caricati, un'automobile, frigorifero, lavatrice, un televisore ed altri attrezzi elettrici o elettronici e, se qualcosa di questi non funziona "devo" provvedere subito alla loro sostituzione o aggiustamento. Se ripenso a 30 anni fa, prima che nascesse mia figlia, quando non mi servivano tutti quegli strumenti di informazione e comunicazione, mi sembra sia passata più di una vita (ed in effetti 30 anni sono una vita!). In compenso, non ho una radio che riesca ad usare come si deve (!).

Non ho particolari esigenze di abbigliamento, qualcosa da mettermi addosso lo trovo sempre, magari sempre le stesse cose. Se mi confronto con certe amiche mi posso trovare un po' "sciatta", ma sono un po' come quella della canzone di Vasco Rossi, "non metti mai niente che possa attirare attenzione"    e molto raramente faccio acquisti in questo settore. Certo, in alcune occasioni sento il richiamo, anch'io, a presentarmi in maniera decorosa. A volte rischio di sentirmi "inadeguata".

L'alimentazione è un ambito in cui riservo più attenzione, ma soprattutto per la qualità delle materie prime che possibilmente cerco biologiche ma soprattutto mi piace preparare cose semplici, con pochi ingredienti, pochi aromi e spezie, perchè preferisco percepire il sapore naturale del cibo che sto assumendo. Nel mio frigo (ma aspirerei a non doverlo usare proprio, assumendo solo cose fresche), le uniche cose un po' saporite che conservo sempre o quasi, sono il miso, il tahin, del buon parmigiano, una salsa di olive, un altro tipo di formaggio, oltre alle care verdure. 

Nella dispensa non mancano mai riso, di vari tipi, miglio, orzo, pasta integrale e non ma biologica, legumi (ceci, fagioli, lenticchie, fave, cicerchia), farina di ceci, farine di cereali, passata di pomodoro fatta in casa (non da me) e qualche scatoletta. 

Uno de miei passatempi preferiti, che non sono solo passatempi, ma nutrimento per l'anima, è stare in giardino o nell'orto a trafficare, seminare, trapiantare, tagliare, sfoltire, sempre con un occhio credo attento a salvaguardare le amate erbe spontanee che sono numerose ovunque e che a volte, ho piantato io stessa (iperico, saponaria, sonchus, ortica, fumaria.....), a volte sono nate spontaneamente (lontano è il tempo del pratino all'inglese). 

La lettura è un'altra delle mie attività preferite, infatti sono stata molto felice dell'apertura della Piccola Biblioteca Auser a Treia, dove si trova sempre qualcosa di interessante. Sono comunque un'accumulatrice seriale di libri, non riesco ad andare ad un mercatino senza acquistarne diversi, mentre tengo un carrello sempre con qualcosa dentro, per fare acquisti online. Mi spiace per le piccole librerie, che comunque amo (ma ormai sono così rare!), ma la scelta di libri, più o meno rari su internet e la facilità di procurarseli, è davvero straordinaria e troppo allettante.

I rapporti umani sono molto importanti per me. Ho una piccolissima famiglia e sento il bisogno di essere "nutrita", "coccolata", "amata" dagli altri esseri viventi, cercando, per quanto è nelle mie possibilità, di ricambiare ed essere presente nelle vite degli altri, se lo desiderano, come io desidero loro nella mia. Credo che anche questa mia tendenza faccia parte del mio sistema di vita e credo che rientri in una vita "naturale", essendo l'Uomo (inteso come Essere umano), un animale sociale. 

Purtroppo, il sistema competitivo, basato sul consumismo e sull' "usa e getta", sull'egoismo, ha messo in secondo piano la vita sociale e ci siamo molto ritirati in noi stessi. Il periodo del Covid ha contribuito non poco all'allontanamento. Ora quando ci si incontra si ha sempre un po' di imbarazzo, soprattutto con certe persone ad abbracciarsi. 

Concludo questo mio scritto-confessione con l'augurio, non che le cose, genericamente, si aggiustino, ma che tutti capiamo veramente cosa ci fa star bene e questo "star bene" non può prescindere da un ambiente naturale sano, pulito, ricco nella sua biodiversità.

Caterina Regazzi 









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